Asd Samurai Dojo
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Siamo una associazione specializzata in Arti Marziali nello specifico Jujitsu Autentico Giapponese , Karate per Bambini , Aikido e Difesa Personale con sede nel cuore della Sicilia a Caltanissetta , affiliata CSEN, iscritta al CONI e al RAS e riconosciuta "annualmente" in esclusiva in Giappone .


Affiliati per il

  1. Jujitsu alla Daito Ryu Aikijujutsu Renshinkan (Giappone)
  2. Aikido alla Shodokan Aikido Federation (Giappone)
  3. Kyokushinkai Karate alla World Zen Kyokushin (Giappone)
  4. Israeli Self Defense alla International Kapap Ass (Isreale)


La nostra Associazione asd Samurai Dojo 侍道場 opera a Caltanissetta dal 2010 , presieduta dal noto Insegnante Nisseno il Maestro Alfonso Torregrossa Hanshi 8° dan , un insegnante di Arti Marziali professionista con oltre 45 anni di esperienza nelle arti marziali , abilitato all'insegnamento in Giappone e in Italia dal CSEN CONI  .


Il nostro obiettivo principale è di far conoscere il Giappone diffondendone la Cultura nelle sue svariate forme ed espressioni.


L‘attenzione principale si concentra sulle Arti Marziali tradizionali giapponesi riconosciute dal CONI come il : Jujutsu Giapponese specialità Daito Ryu Aikijujutsu , l'arte dei valorosi Samurai , l'Aikido l'arte  della fluidità , il Kyokushinkai Karate per i più piccoli e la Difesa Personale con il metodo Israeliano , con lo scopo di avvicinare gli adolescenti residenti a Caltanissetta e paesi limitrofi alla filosofia orientale tramite le arti marziali , in modo da rafforzare la loro autostima e di valorizzare, potenziare e tutelare la loro salute, allontanandoli da quei cattivi comportamenti che potrebbero danneggiare la loro crescita psicofisica.


Tra le attività finora proposte ai nostro soci : Karate per bambini , Arti Marziali per bambini , Jujitsu per bambini , Aikido , Autodifesa per tutti , seminari di arti marziali con insegnanti Giapponesi , corsi di lingua giapponese , corsi di cultura giapponese, calligrafia, origami , pittura - sumi e , viaggi studio in Giappone, promozione e valorizzazione degli scambi tra il Giappone e l’Italia, incentivando il confronto e la reciproca comprensione.



A questo scopo, collaboriamo continuamente con eccellenze culturali giapponesi presenti in Italia e all'estero . L'associazione ASD Samurai Dojo è aperta a tutti coloro che condividono lo spirito e gli ideali, senza distinzione di nazionalità, sesso, credo e professione.


侍道場練心館では武田惣角 松田敏美 前田武 高瀬道雄師範と続いてきた希少な松田伝(派)と呼ばれる大東流合氣柔術を稽古しています。

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La soddisfazione sta nello sforzo, non nel risultato e non basta guardare i gradini, bisogna salire le scale sempre più in alto.


La Scuola asd Samurai Dojo offre allo studente una formazione multidisciplinare allo scopo di fornire gli elementi per una crescita psicofisica completa. La filosofia della scuola è basata sulla triade che recita: Sapere, Saper fare, Saper insegnare.


Alcuni considerano le arti marziali come mezzo per la difesa della propria persona e dei propri cari, altri considerano tali discipline come sport nei quali eccellere, altri ancora come mezzo per tenersi in forma, magari divertendosi. I praticanti di stampo intellettuale le considerano invece una forma di filosofia che agisce attraverso il movimento. Poi ci sono coloro che la vivono come un gioco di ruolo e infine ci sono alcuni che credono che sia un misto di tutto, o parte, di ciò che è stato sopra enunciato.


Le arti marziali ai giorni nostri hanno indubbiamente acquisito tutti questi significati e funzioni. L'oggetto della nostra SCUOLA consiste nell'usare le millenarie esperienze didattiche, strategiche, formative, tattiche, filosofiche alla base di molte discipline marziali, provenienti sia da occidente che oriente, per guidare l'uomo verso un livello di autocoscenza, in modo da poter migliorare le sue relazioni con il prossimo, invitandolo anche a progredire nella vita professionale. Per tale motivo la nostra opera si rivolge a tutti coloro che credono che il destino dell'uomo sia apprendere e sviluppare le proprie potenzialità latenti.

Per info non esitate .


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Il Dojo è una scuola di vita , un luogo importante dove viene insegnta la via per crescere con i sani principi basati sulla non violenza , sul rispetto del compagno, con la gentilezza , la catena che tiene uniti . Il Dojo è un luogo essenziale per tenere insieme gli allievi , a qualsiasi livello, per vivere meglio con sé stessi e con gli altri.


“Allenarsi nella nostra scuola significa raggiungere la perfetta conoscenza dello spirito attraverso l'addestramento attacco-difesa e l'assiduo sforzo per ottenere un miglioramento fisico-spirituale" . Il perfezionamento dell'io così ottenuto dovrà essere indirizzato al servizio sociale, che costituisce l'obiettivo ultimo del Budo

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Nella società umana si possono individuare diverse identità importanti: la famiglia, la comunità, il paese, ecc..

Tali identità definiscono chi siamo come individui ed in base alla identità di appartenenza dobbiamo sottostare a dei precisi doveri. Il rispetto di tali regole ed il supporto che forniamo loro costituiscono il nostro onore personale. Per questo motivo dobbiamo essere fedeli alla nostra famiglia, alla comunità , ai nostri superiori e al paese. La nostra vita dovrebbe essere dedicata al miglioramento ed al benessere di tutte le identità di appartenenza.

Quando il popolo di un paese è molto fedele alla patria il paese stesso è forte perché costruito su stabili fondamenta. Le persone devono dare il loro rispetto, servizio disinteressato, cooperazione e se necessario, la loro vita, per la protezione ed il benessere del paese di appartenenza.

Naturalmente i capi del paese devono essere persone virtuose e forti che danno tutto loro stesse al popolo ottenendone indietro appoggio e fedeltà.

Genitori, amici, insegnanti ed altri modelli di riferimento nella società dovrebbero insegnare la fedeltà tramite l’esempio.

L’Arte Marziale che pratichiamo è la nostra identità marziale ed il suo nome è come quello del paese di appartenenza.

In tal senso tradire la propria Arte a fini personali (come il guadagno) è pari al tradire la comunità o il paese.

Alfonso Torregrossa

Le Arti Marziali si distinguono dai comuni sport in diversi aspetti, due dei quali sono la disciplina e il modo di comportarsi in palestra. L'apprendimento di un'Arte Marziale è diverso da un normale corso di studi, che ha un termine. L'Esercizio della via del combattimento (Budo) inizia ma non finisce mai. L'ambiente dove ci si allena si chiama Dôjô. Dôjô è il luogo in cui si pratica la via. Come si può intuire, non è una semplice stanza, ma un posto dove deve regnare tranquillità e rispetto. Nel dôjô, solitamente ci sono uno o più tatami, ; hanno la caratteristica di essere molto solidi e quindi ci si può camminare come se si fosse per strada, ma attutiscono le cadute. L'esercizio della via migliora nel contenuto e assume maggiore chiarezza se tra l'allievo (deshi) e il dôjô si instaura un legame sincero. Il termine dôjô si riferisce alla sala in cui si svolgono le esercitazioni, ma rappresenta simbolicamente la profondità del rapporto tra la persona che si esercita e la sua arte. Il termine deriva dal buddismo e indicava, in origine, un luogo riservato alla meditazione e alla ricerca di se stessi; in seguito è passato a designare quello in cui ci si esercitava nelle arti marziali. Il senso tuttavia, è rimasto lo stesso: per ogni studente serio, il dôjô è ancora oggi un luogo di meditazione e concentrazione, degno di essere onorato, riservato allo studio, alla fratellanza, all'amicizia e al rispetto reciproco.

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花は桜木人は武士

il migliore dei fiori è il ciliegio, il migliore degli uomini è il guerriero


Corso Karate bambini 


Turno baby 5 anni Lunedì - Mercoledì

ore 17.00 - 17.45


Turno bambini 6/8 anni

Martedì - Giovedì

ore 17.00 - 17.50


Turno bambini avanzato 8/11 anni

Lunedì - Mercoledì - Venerdi

ore 18.00 - 18.50


Turno bambini avanzato 8/11 anni

Martedi e Giovedi

ore 18.00 - 18.50




info line 3803101373

Come scegliere il corso più appropriato per mio figlio?


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l'importante è che i ragazzi siano guidati da figure carismatiche e preparate sia sotto l'aspetto tecnico che morale. A nostro avviso questa risulta la caratteristica più importante di un corso di Arti Marziali proprio perche gli istruttori rappresentano un punto di riferimento per i ragazzi che spesso trovano nel proprio maestro un modello di adulto complementare al ruolo dei genitori che può aiutarli nello sviluppo dei delicati cambiamenti psico-fisici.


Le Arti Marziali praticate nella nostra scuola asd Samurai Dojo Caltanissetta , sono una passione per tutti, non solo per gli adulti, ma anche per i bambini. Uno spazio moderno che partendo dal Karate, unisce, educa e diverte.

Tutti i piccoli  hanno la possibilità di fare esperienze differenti, perchè il karate non è solo un’arte marziale, ma uno stile di vita che porta chi lo pratica a sviluppare un carattere tranquillo e sereno e, allo stesso tempo sicuro e forte perchè quando il conflitto diventa inevitabile il praticante di karate deve abbattere i propri avversari con una sola tecnica. Una forza che fa leva su concetti chiave come forza, velocità, messa a fuoco e controllo. Corpo, mente e spirito devono quindi essere allenati simultaneamente e in perfetto equilibrio.






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Le arti marziali dietro a un buon insegnante insegnano molte cose , a prima vista impossibile vederle ma con il tempo e dedizione i frutti arrivano per tutti .

Alla base c'è il rispetto , la dignità, l’ubbidienza, il rispetto nei confronti dei compagni, del maestro e del mondo.

Sopratutto le tecniche apprese verranno utilizzate per difendersi, e mai per aggredire o attaccare !

Combattere senza combattere ha come condizione irrinunciabile la capacità di battersi. Si tratta di un controllo cosciente e deliberato del desiderio di non vendetta.

Ma Senza rispetto nei confronti della disciplina, del Maestro e della scuola non c’è crecita ....evoluzione .

Dal rispetto scaturisce naturalmente la gratitudine per gli insegnamenti ricevuti. Gratitudine. ..bella parola ! Un valore quasi dimenticato nella nostra società. Sempre più spesso sono i genitori stessi, a sminuire insegnanti ed educatori, opponendosi alle misure prese da essi nei confronti dei propri figli. In questo modo si mina il rispetto verso l’autorità, incoraggiando il bambino a non sottostare alle regole, a ribellarsi fin dalla più tenera età, facendolo sentire al di sopra di tutto. Un errore GRAVE dettato dall’amore che andrà a ripercuotersi proprio sul bambino stesso, e sull’uomo che sarà. Che si parli di scuola, di calcio o di arti marziali , un buon maestro può davvero fare la differenza. Un ragazzo capace di provare rispetto, umiltà e gratitudine andrà sempre incontro alla vita a testa alta.

Saprà rispettare gli altri e farsi rispettare, e difficilmente diventerà un bullo. O una vittima.


Grazie per la lettura

Alfonso Torregrossa

Docente Nazionale Csen ,Educatore Sportivo




花は桜木人は武士

il migliore dei fiori è il ciliegio, il migliore degli uomini è il guerriero




Quando iniziare il karate?


L’età ideale per iniziare a praticare quest’arte marziale è intorno ai 5 anni. Prima di questa età i bambini, non hanno ancora piena coscienza del proprio corpo e potrebbero non riuscire a coordinare i movimenti.


L’età del periodo scolare, dai sei ai dodici anni, è una fase sensibile dello sviluppo e della capacità di coordinazione, per questo è importante proporre ai giovani una valida attività socio e psico-motoria.

Cosa offre il karate?

Attraverso il karate i bambini sviluppano la capacità di abbinare i movimenti degli arti superiori con quelli degli arti inferiori, e a muoversi armonicamente.

Dal punto di vista fisico le arti marziali aiutano il corpo a svilupparsi in maniera equilibrata. L’ossatura, le articolazioni e i muscoli acquistano forza e flessibilità.

Dal punto di vista emotivo, il karate offre ai giovani praticanti l’opportunità di raggiungere un equilibrio tra corpo e mente.


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Nell'immaginario di chi non pratica le arti marziali, le persone che si dedicano alla pratica di queste discipline sono considerate violente, questa errata visione è anche una conseguenza dell'atteggiamento dei media che troppo spesso, per fini chiaramente utilitaristici,esaltano gli aspetti più crudi delle arti marziali.

Per non parlare del cinema e delle sue distorsioni. La mia posizione da Educatore Sportivo, sull'argomento "violenza" è piuttosto netta: la violenza infatti è per me una caratteristica del tutto personale (del singolo atleta come della singola persona) e quindi non necessariamente insita in una particolare disciplina sportiva.

Non sono incivili e violenti, ad esempio, certi atteggiamenti di molti giocatori di calcio, che cercano di ledere l' avversario fuori dalle regole e dal contesto del gioco?

Per non parlare del comportamento di molti tifosi, che convogliano la loro espressione quotidiana in esplosioni di violenza e razzismo!

Eppure il calcio è uno sport "stimato" e seguito praticamente da tutti!

La corretta pratica di una disciplina marziale invece, aiuta a conoscere la parte oscura, quella più istintuale di noi stessi, spesso repressa o mal-convogliata, facilitando, con la pratica costante, l'apprendimento del cosiddetto "auto-controllo".

Allenarsi seriamente nei dojo certificati con docenti specializzati porta quindi ad una maggiore consapevolezza di se stessi e consente ai praticanti di affrontare la vita ed il rapporto con gli altri in un' ottica più serena.

Sun Tzu sostiene che il miglior combattente ... è colui che vince senza combattere ovvero, ... non è colui che padroneggia un'eccellente tecnica di combattimento o che è in possesso di indiscutibili doti atletiche o intellettuali, ma chi sa riconoscere l'insorgenza del malessere che conduce alla guerra prima che si manifesti e sa porvi rimedio. In pratica il miglior marzialista è colui che vive in armonia con l'ambiente, le persone e le cose, che lo circondano.

Perché allora gli stessi taoisti che perpetuavano questo insegnamento, tramandavano anche la pratica di tecniche di combattimento? Il

motivo fondamentalmente è che l'arte marziale, attraverso lo studio del combattimento, tende a mettere al nudo, per sua stessa natura, alcune paure umane ed offre quindi un' occasione per "vedersi"

Coloro che risolveranno le proprie paure attraverso la rabbia o l'aggressività, non saranno secondo i taoisti dei buoni combattenti. Lo saranno invece coloro che riusciranno a superarle conducendo un esistenza armoniosa..."

In quest ottica, l'avversario non è "un nemico" ma è colui che ci aiuta a comprendere i nostri limiti. E la vera sfida è quindi contro noi stessi, le nostre paure, le nostre incertezze, le nostre debolezze.

E' certamente vero che nelle palestre si possono trovare delle "teste calde", ma generalmente sono quelle che abbandonano subito. E ciò avviene in particolare quando i maestri danno molta importanza all'aspetto etico delle discipline che insegnano ed in questo senso, gli insegnanti hanno una grandissima responsabilità!

Dunque, la pratica di una qualsiasi arte marziale, seguita per passione e non per necessità, nel rispetto di regole condivise (tante o poche che siano) non può essere mai, a mio giudizio, considerata violenta.

Per quanto mi riguarda, io penso che un Maestro, degno di questo nome, oltre ad insegnare l'umiltà, deve dare l'esempio sentendo forte la responsabilità verso chi pone piena fiducia in lui, mettendosi

nelle sue mani.

Alfonso Torregrossa




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